La riserva dello Zingaro
La riserva dello Zingaro è la riserva simbolo della Sicilia, è stata la prima riserva naturale a essere istituita in Sicilia nel 1981, e da quel momento si è aperto il dibattito sulla salvaguardia dell’ambiente. È un territorio di millesettecento ettari, compreso tra Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo, e inizialmente doveva essere destinato ad altro scopo e cioè all’apertura di una strada che avrebbe collegato agevolmente i due centri. Sarebbe stata la fine di tutto quello che oggi offre la riserva: le coste meravigliose, la diversità faunistica (vi nidificano 39 specie di uccelli), la ricca flora con oltre 700 piante censite, le innumerevoli grotte che ornano le suggestive falesie, le testimonianze archeologiche e storiche, i fondali incontaminati. La riserva dello Zingaro è oggi uno dei siti maggiormente frequentati della Sicilia. Oltre 200 mila turisti ogni anno visitano questo “paradiso terrestre”. Vi sono due ingressi ufficiali: uno da Scopello (lato Castellammare del Golfo) e uno da S. Vito Lo Capo. In entrambi i casi bisogna abbandonare qualsiasi mezzo e incamminarsi lungo i sentieri proposti dalla Forestale, ente gestore. Il simbolo della riserva è la palma nana, che qui raggiunge dimensioni arboree. Quest’aera protetta offre in ogni stagione aspetti paesaggistici diversi, ma la maggiore attrazione della riserva è la fascia costiera. A partire da Scopello, l’itinerario costiero consente di raggiungere Cala Capreria, Cala della Disa, Cala Berretta, Cala Torre dell’Uzzo e Cala Tonnarella dell’Uzzo per uscire poi dal lato di San Vito Lo Capo. Il percorso dura circa due ore. In estate i sentieri sono particolarmente affollati, ma la fatica viene ripagata da uno scenario unico al mondo, e poi con una nuotata al largo noterete e apprezzerete i magnifici fondali ricchissimi di fauna e flora. Ma la riserva dello Zingaro non è solo mare. L’ente gestore ha fatto grossi sforzi negli ultimi anni nel proporre sentieri alternativi in stagioni che non siamo l’estate. Un itinerario che vale la pena di fare è quello di mezza costa, circa tre ore di cammino. Il percorso caratterizzato da grotte e case rurali, si snoda fino alla grotta del sughero formata da tre ampie camere con formazioni calcaree. C’è poi un altro itinerario, parallelo a quello costiero, che si svolge tutto in salita, dal centro visitatori al pizzo Corvo. Si copre in circa cinque ore. Sempre dal centro visitatori in circa sei ore si raggiunge il bosco Scardina. Si tratta di uno dei percorsi più affascinanti poiché è panoramico e si snoda tra le palme nane e profumatissime ginestre.vi sono ancora diversi sentieri, segnati dalla forestale, di lunghezza e difficoltà variabili, ma tutti molto belli e panoramici. Lo Zingaro dispone inoltre di un museo, un centro visitatori, alcuni punti ristoro, dove godere un po’ d’ombra.
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