La Cattedrale e i suoi tesori (Palermo)
Monumento straordinario non solo dal punto di vista architettonico, ma anche storico. Racchiude infatti documenti di svariate epoche di civiltà siciliana ed europea. Eretta nel 1184 dall’arcivescovo Gualtiero Offamilio, sul luogo di una precedente basilica, è stata riconvertita dagli arabi in moschea e dai normanni restituita al culto cristiano. Nei secoli XIV, XV e XVI subì varie trasformazioni. Il piano della cattedrale, intorno al 1500, fu teatro di svariate manifestazioni. Vi si svolgeva annualmente la fiera di santa Cristina. Vi si collocavano fontane che versavano vino e macchine per fuochi d’artificio. Nella piazza si celebravano molteplici atti di fede in un clima che spesso sfociava in acceso fanatismo. Venivano installati monumentali palchi, perché anche da una certa distanza la folla potesse assistere alle condanne capitali. L’ultima di queste esecuzioni spettacolarizzate avvenne nel 1724 nei confronti di ventotto inquisiti, tra i quali suora Gertrude e frate Romualdo. Tra il 1781 e il 1801 il famoso architetto Ferdinando Fuga apportò una sorta di rivoluzione architettonica all’originale struttura. Anche l’interno della cattedrale venne radicalmente rinnovato. Nella prima e nella seconda cappella si trovano le famose tombe imperiali e reali.
Si tratta del sarcofago di Costanza d’Aragona, la tomba di Enrico VI, la tomba di Federico II, il sarcofago di Guglielmo, duca di Atene, la tomba dell’imperatrice Costanza e quella di Ruggero II. Nel transetto destro sono collocate statue di apostoli e, incassati, rilievi di Antonello Gagini, cui si devono anche le sculture dell’altare. Forse il punto di maggiore interesse, per devozione e bellezza, è la cappella dedicata a santa Rosalia. Dentro una fastosa urna d’argento si trovano le reliquie della patrona della città. Nel presbiterio si trova un mosaico del Redentore e nelle nicchie le statue degli apostoli. Ricco il coro ligneo del 1466, in stile gotico-catalano. Sulla sinistra il trono episcopale, ricomposto con frammenti a mosaico del XII secolo, e il candelabro pasquale. Nel transetto sinistro si possono notare alle pareti statue degli apostoli e i rilievi della tribuna gaginesca. Sopra l’altare un crocifisso ligneo del Trecento, tra le statue di Gaspare Serpotta e Gaspare Guercio. Nell’altare bassorilievi di Fazio e Vincenzo Gagini. Nella navata sinistra la settima cappella ospita una Madonna con Bambino, statua marmorea del 1469 di Francesco Laurana. In corrispondenza del quarto pilastro l’acquasantiera di Domenico Gagini. Nella seconda cappella la statua dell’Assunta e tre bassorilievi del Gagini. Presso la “Nuova sacrestia”, sull’altare, è collocata la Madonna della Scala del 1503 di Antonello Gagini. Straordinario il tesoro che contiene la cattedrale di Palermo. Vi si accede dal lato destro dell’acquasantiera attraverso un ricco portale quattrocentesco. Alla cripta si accede dal lato sinistro del santuario. Le volte a crociera sono sostenute da colonne di granito con capitelli. E’ divisa trasversalmente in due navate, una delle quali con sette absidi. Vi si trovano sarcofagi di varie età contenenti, per la maggior parte, i corpi di arcivescovi palermitani.
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