Il museo Guttuso riapre a Bagheria (Palermo) a 105 anni dalla nascita, con 1.500 opere, compresi i 50 dipinti e i 60 disegni eseguiti dal pittore bagherese.
Dopo due anni di restauro, a Villa Cattolica, una villa del Settecento, viene riaperta al pubblico, con concerti, giochi di fuoco e gran festa fra giardini e saloni di Villa Cattolica con Giuseppe Tornatore, il maestro di “Baaria”, artisti, scrittori, editori, rettori, attori come Francesco Scianna, registi come PIF e Roberto Andò, tutti nella città di Dacia Maraini, Ignazio Buttitta, altri grandi di una città che cerca così di rinascere attraverso questo museo.
Maestro del neorealismo, le opere di Guttuso si legano alle tematiche sociali diventando denuncia della condizione di contadini e solfatari che subiscono soprusi e oltraggi. Ma c’è anche la vitalità di un affresco a tutta parete con le sue donne che popolano la famosa “Stanza.
Il museo, che si trova in via Rammacca, 9 a Bagheria, sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9:00 alle 17:00 al costo di 5 euro.
L’edificio, costruito nel 1736 e di proprietà del Comune di Bagheria dal 1988, ospita nei giardini la tomba con le spoglie del pittore, realizzata da Giacomo Manzù, oltre alle 1.500 opere tra dipinti, disegni e sculture non solo di Renato Guttuso, ma anche di altri protagonisti del panorama artistico del XX secolo. E poi le altre sezioni, come quella sul cartellonismo cinematografico, sulla pittura di carretto, sulla fotografia. Un percorso museale arricchito ulteriormente dalle donazioni di altri artisti o da acquisizioni.
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